sabato 18 settembre 2010

Ipocrisia

Angela Napoli, deputata di Futuro e Libertà e componente della commissione parlamentare antimafia, ha dichiarato in una intervista: “Non escludo che senatrici o deputate siano state elette dopo essersi prostituite”.
Per Flavia Perina, direttrice de Il Secolo, Angela Napoli “è caduta in una trappola”.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dichiarato: “Mi auguro che l’onorevole Angela Napoli ammetta la gravità delle sue parole e se ne scusi”.
E queste sono state le reazioni della sua parte politica.
Immaginatevi le reazioni delle onorevoli del PdL.
In verità Angela Napoli ha sbagliato. Ha sbagliato perché ha detto, senza fare nomi, una verità che sicuramente in parlamento conoscono tutti o quasi, nomi compresi. E la conosceranno anche le onorevoli del PdL che hanno subito protestato, magari non riguarda loro, ma questa ipocrisia di denunciare non la pratica scandalosa, ma la denuncia di questa pratica, se la potevano risparmiare.
Ma la verità in politica non è ammessa. È uno scandalo. Angela Napoli ha quindi dato scandalo.
Si parlava nell’intervista della nostra mostruosa legge elettorale che toglie ai votanti, cioè a noi, la possibilità di scegliere gli eletti attraverso le preferenze.
Sono quindi possibili scambi di favori non pensabili in qualsiasi altra democrazia. Il capo di un partito può garantire un seggio anche al suo pappagallo, ammesso che lo abbia, collocandolo in lista al posto giusto, figurati se non lo può fare per una giovane donna.
Certo il sospetto non riguarda… che so, per fare un nome a caso… il leader del nostro maggior partito. Chi potrebbe mai pensarlo…
Angela Napoli ha sbagliato anche parlando solo della prostituzione delle donne e ignorando il fenomeno numericamente più esteso, anche se non ha niente a che vedere col sesso, della prostituzione degli onorevoli maschi.
E qui i nomi sono noti a tutti.
Ma evidentemente questa deve essere lecita se il leader supremo del PdL promette agli eventuali finiani pentiti la sicura rielezione.
Io non capisco come il popolo italiano possa sopportare l’oltraggio di essere espropriato del diritto di vedersi rappresentato in parlamento dagli uomini e dalle donne scelti da lui, ma debba ritrovarsi figuri che nessuno si sognerebbe mai di votare in base al loro curriculum e alla loro personalità.
Per fare un esempio, immaginatevi di essere un elettore della coalizione di governo, del PdL. Alle elezioni del 2008 avreste mai votato per Capezzone, che fino a poco tempo prima era segretario dei radicali e diceva, specie sui temi laici, l’esatto contrario di quello che dice ora da portavoce del PdL? Oppure per una giovane avvenente fanciulla senza alcuna esperienza politica oppure per un condannato per mafia?
No, voi avete votato per il PdL perché corrisponde alle vostre idee politiche. Giusto, ma ora a rappresentarvi in parlamento c’è Capezzone, l’avvenente fanciulla e Marcello Dell’Utri. E non credo che siano tanti gli italiani che hanno piacere ad essere rappresentati da uno che sostiene che il mafioso omicida Mangano era un eroe. Nemmeno tra quelli di destra. A quelli che non sono d’accordo con Dell’Utri non resta nemmeno la consolazione di dire: “Sì, è stato eletto, ma io ho votato per un altro”.
No, se avete votato per il suo partito non lo potete dire.
E questo discorso non vale solo per la destra. No, vale per gli elettori di tutti i partiti, sinistra inclusa.
Ormai da anni gli italiani sono stati derubati del diritto di votare per chi vogliono.
E questo diritto è un diritto fondamentale della democrazia.
Quindi in Italia, se la democrazia esiste ancora, e cominciamo a dubitarne, è una democrazia imperfetta.
Credo che sia arrivato il tempo di aprire le nostre finestre e urlare:

SONO INCAZZATO NERO
E
TUTTO QUESTO NON LO SOPPORTERÒ PIÙ

Angela Napoli l’ha fatto.

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